domenica 14 marzo 2010

Giornata Internazionale delle Donne - Niente da celebrare a Ciudad Juárez

Nel regno della no-giustizia
regna l'impunità
si impone il silenzio totale
si nascondano le identificazioni
Si ignorano le segnali,
i dati e le prove.

In un atto di complicità
le richieste non si ascoltano
Le udienze non si concedono
Le domande non si permettono
Le leggi non esistono

In un atto di negligenza
Agiscono come non c'e' stato mai
Corpo del delitto di
rapire, torturare, violare
Assassinare
ragazze povere, fragili e inermi



In un atto di impunità infame
Non c'e' chi scopre
Non c'e' chi accusa
Non c'e' chi giudica
Non c'e' chi castiga
L'assassino

In un atto di ingiustiza sovrana!





Da Marisa Ortiz della Campagna Nuestras Hijas de Regreso a Casa:

Attenzione ai diversivi offerti dai Governi per farci pensare, regalandoci un fiore o aprendo spazi per parlare, a com’è bello essere donna e darci ipocriti riconoscimenti; se davvero esiste questa coscienza di equità, invece di riconoscere UN GIORNO per le Donne, ci diano una vita e uno spazio sociale, familiare e lavorativo degni, trattandoci con tutto il rispetto e il riconoscimento per quel che facciamo e siamo, non un giorno, ma tutta la vita. Noi donne non abbiamo bisogno di un giorno di attenzioni carine né che ci dicano che siamo molto belle, né che consegnino un premio alla migliore dell’anno. Fare dibattiti e conferenze che ci fanno ricordare quanto è stata miserabile la vita per molte donne nel mondo, però... le nostre vite? si evita sempre di parlare del femminicidio. Non c’è un discorso che almeno lo riconosca, perché farlo implica la responsabilità di essere coerenti e agire di conseguenza.
Noi donne di Juárez serviamo la nostra comunità, il nostro paese, e ci sforziamo preparandoci ogni giorno per migliorare il nostro lavoro, pretendiamo solo equità. E che ci sia giustizia per tutte.

D’altra parte, cosa celebrare se gli atteggiamenti maschilisti dei nostri governi ed autorità continuano a favorire l’impunità e guardano da un’altra parte quando sanno che si continua ad assassinare donne e centinaia di ragazze sono state rapite da gente che si sa protetta, finora infatti non se ne è trovata nessuna come risultato di un’indagine e non abbiamo mai saputo chi sono i rapitori. Sappiamo perché, perché i loro corpi compaiono totalmente disfatti, e le loro profonde ferite ci parlano delle orrende torture e violenze a cui le sottopongono prima di strappare loro la vita.

Questi atteggiamenti del governo hanno incrementato sempre più gli assassinii di donne, perché non ci sono indagini effettive e non si puniscono mai i responsabili in quanto nemmeno si cercano. E quel che è peggio, fanno credere che le ragazze sono responsabili delle loro tragedie perché avevano relazioni con gente del mondo del narcotraffico, oppure tentano di danneggiare la loro reputazione con accuse false.

La violenza contro le donne in quanto donne continua, e basta vedere le cifre di CasaAmiga sulla violenza domestica, e le altre cifre mai riconosciute dal governo di innumerevoli donne rapite, violentate, torturate e assassinate come accade dagli anni ‘90, e questo senza contare le centinaia di scomparse, quelle che le loro famiglie non hanno nemmeno il conforto di poter visitare al cimitero portando un fiore e una preghiera perché di loro non si è mai saputo niente, ma giorno dopo giorno la speranza che siano vive si spegne.

Le autorità ormai non possono negare o nascondere che il problema persiste: ci sono 29 ragazze quasi tutte minorenni delle quali non si sa nulla; e una cifra simile l’anno scorso; e quest’anno, sono più di 30 le ragazze cercate dalle famiglie. E nemmeno quante siano le donne assassinate si sa, però l’anno scorso furono più di 80 le donne assassinate con estrema violenza, e non si parla nemmeno delle conseguenze di queste perdite per le famiglie: danni alla salute fisica e psichica, un tremendo logorio nella inutile ricerca della giustizia, disintegrazione della famiglia e gravi problemi economici e sociali, familiari, scolastici e di salute quando la vittima lascia figli e figlie.

Per fortuna l’Osservatorio Nazionale del Femminicidio di cui facciamo parte tiene un registro non solo di ogni città ma fa anche un conteggio in quelle parti del paese dove questo terribile fenomeno è più presente, e le cifre continuano ad essere allarmanti, solo l’anno scorso ci sono state 733 donne assassinate in 11 stati del paese.

Di fronte a ciò la domanda è: cosa celebrare? Sarebbe meglio che questa giornata la dedicassimo a onorare la memoria delle vittime, e d’ora in avanti porre i nostri sforzi da ciascuna delle nostre posizioni per quanto umili siano, per cercare di porre fine a queste condizioni misogine che hanno creato questo modello culturale che ha permesso e tollerato la violenza contro le donne in questa comunità che amiamo.

Un forte abbraccio a chi ama la vita e la difende come un diritto inalienabile, alle mie amiche e compagne; FELICE VITA







A Ciudad Juárez, Donne giovani, per la maggior parte di origine umile, sono rapite, mantenute in cattività e sottoposte a una violenza sessuale feroce, prima di essere assassinate.

Juarez-libro[1]
Ciudad Juarez, la violenza sulle donne in America Latina, l'impunita', la resistenza delle madri.

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