sabato 15 gennaio 2011

Per Jawaher - Siamo qui con il cuore a Bil'in

Bil'in villaggio della Palestina
La sua terra divisa dalla barriera di separazione costruita da Israele.

Bil’in - villaggio che resiste - che rivuole la sua terra.



La Corte di Giustizia israeliana gli ha dato ragione.

La barriera deve essere spostata.
La sentenza è di un anno fa - la barriera è ancora lì.


Ogni venerdì la gente si incammina
e va verso il “muro”.
Vanno con bandiere e musica.
Vanno perché hanno ragione.
Vanno perché non si rassegnano.

Ogni venerdì i soldati dalla collina
sparano lacrimogeni, bombe sonore (e non solo).
Jawaher è morta.
ha respirato troppo di quel gas.
Anche suo fratello era morto -
anche lui camminando contro il “muro”.

La gente piange, la gente grida; ma non si rassegna.

Mentre il mondo celebrava il nuovo anno, Jawaher Abu Rahmeh, donna palestinese di 36 anni residente nel villaggio di Bil’in, è stata uccisa dai gas lacrimogeni utilizzati in modo massiccio dalle forze di occupazione israeliane contro persone nonviolente e pacifiche –Palestinesi, Israeliani e Internazionali - che insieme manifestavano per fermare il Muro e l’Occupazione.

Jawaher ogni venerdì manifestava, marciando verso la barriera di separazione che ruba la terra dei contadini palestinesi per la costruzione di nuove colonie israeliane. Come molte altre donne palestinesi, Jawaher era coraggiosa, fiera e piena di dignità.
Sua madre stava ancora vivendo il lutto per la perdita del suo amato figlio, Bassem, anche lui ucciso due anni fa dall’Esercito israeliano.

Adesso, accanto a lui, dovrà piangere anche la perdita della sua amata figlia. È nostro dovere essere accanto alla famiglia Abu Rahmeh in questo nuovo, terribile momento di perdita e profondo sacrificio.



Non possiamo dimenticare Jawaher e la sua lotta per la libertà e il diritto di vivere nella sua terra.

Nonostante la brutalità dell’Occupazione
, i palestinesi non rinunciano
ai loro diritti e alla libertà. La resistenza pacifica e nonviolenta sta crescendo nei villaggi e nelle città per lottare e porre fine:

all’Occupazione
agli insediamenti illegali e alla loro espansione
al Muro dell’Apartheid
all`assedio di Gaza
alle politiche razziali imposte ai palestinesi nella vita di ogni giorno.



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