giovedì 10 ottobre 2013

Nessun essere umano è illegale

Allora, se questi morti sono soltanto nostri, allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene consegnato. Come se avesse la pelle bianca, come se fosse un figlio nostro annegato durante una vacanza 
Giusi Nicolini, Sindaca di Lampedusa


In fuga da guerre, conflitti etnici, violenze generalizzate, 500 profughi: uomini donne, bambini, eritrei e siriani, affrontano il mare, ammassati in una barca in mano a scafisti:I trafficanti di vite umane. Dalla sponda sud del Mediterraneo sono diretti verso il primo approdo europeo: l’isola di Lampedusa. 

Il 3 ottobre 2013 una “carretta del Mare” con 500 persone a bordo, affonda. Tanti morti annegati nei fondali di Lampedusa. I 150 sopravvissuti sono indagati per il crimine di sbarchi clandestini. 

Ennesima tragedia, la più grave per numero di morti in mare, un mare trasformatosi in un cimitero, un cimitero chiamato Mediterraneo. E' una tragedia annunciata, una strage che con grande ipocrisia la chiamano emergenza, - emergenza che dura da oltre venti anni. Sono ormai quasi 20mila le vittime del Mediterraneo, della Fortezza Europa, della logica securitaria che sta dietro la legge Bossi-Fini. 

La legge, voluta da politici e governanti, decreta il reato di “Immigrazione clandestina” con l’arresto di chi entra illegalmente e il reato di “Favoreggiamento di immigrazione clandestina” per chi si adopera per il soccorso in mare. I pescatori che soccorrono i naufraghi migranti vengono puniti con il sequestro dei pescherecci e l’arresto.

Per non parlare dei”Centri di Accoglienza “ dove vengono ammassati sine die, in condizioni disumane, i migranti in attesa di identificazione. 

Ma chi erano i 360 morti annegati ? chi sono i 150 superstiti indagati? 

Erano e sono profughi, cioè soggetti giuridici tutelati dal Convenzione di Ginevra sui Rifugiati, sottoscritto dall’Italia sin dal 1954, la quale si è impegnata al rispetto degli articoli del Trattato con il Decreto-Legge n.30 del dicembre 1989.
  • Art.33: divieto di espulsione e di respingimento:” Nessuno Stato contraente potrà espellere o respingere-in nessun modo- un rifugiato verso le frontiere del luoghi ove la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate..”.
  • Art.31: Rifugiati in situazione irregolare nel Paese d’accoglienza: “Gli Stati contraenti non applicheranno sanzioni penali, per l’ingresso o soggiorno irregolare, a quei rifugiati provenienti dai Paesi in cui la loro vita o la loro libertà era minacciata..”
I 150 superstiti dell’ultima tragedia nel mare di Lampedusa sono rifugiati eritrei e siriani, pertanto si configurano giuridicamente come Richiedenti Asilo

Come tali devono essere trattati 

E oltre le convenzioni e configurazioni giuridiche, sono essere umani, e 



Come tali devono essere trattati. 

Occorre una riflessione di ampio respiro, per costruire politiche per e non contro i migranti, a partire dall' immediata abolizione delle leggi securitarie come la Bossi Fini. 


Occorre una immediata inversione di tendenza così da infrangere il colpevole muro di silenzio che aleggia sulla questione immigrazione. Ma soprattutto occorre in questo momento affrontare l’urgenza del picco di sbarchi nell’unico modo possibile: l’apertura di uncorridoio umanitario per accogliere i profughi, salvare le loro vite e ridare loro la dignità di esseri umani.

Sono indignata dall’assuefazione che sembra avere contagiato tutti, sono scandalizzata dal silenzio dell’Europa che ha appena ricevuto il Nobel della Pace e che tace di fronte ad una strage che ha i numeri di una vera e propria guerra. Sono sempre più convinta che la politica europea sull’immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente.
Giusi Nicolini, Sindaca di Lampedusa, Novembre 2012

Ma il Silenzio ha Continuato

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