mercoledì 9 ottobre 2013

Nessuna Guerra E' Umanitaria


Il popolo siriano sta soffrendo da più di due anni in una guerra civile che - secondo le Nazioni Unite – ha già causato centomila morti e milioni di sfollati. La situazione è drammatica e richiederebbe davvero un intervento internazionale umanitario forte.


Ma il ricorso alle armi non è la risposta! 
Nessuna guerra è umanitaria

Se guardiamo la Libia, l’Afghanistan, l’Iraq … è ormai chiaro che le guerre non risolvono i conflitti ma li esasperano

Siamo corresponsabili

Il nostro paese - che in teoria “ripudia la guerra” (art. 11 della Costituzione)
  • di fatto negli ultimi 22 anni ha partecipato attivamente ad almeno 5 guerre
  • quest’anno ha destinato almeno 5,4 miliardi all’acquisto di armi sempre più micidiali: cacciabombardieri, missili, portaerei …
  • è tra i primi dieci paesi al mondo nella produzione e commercio delle armi, grazie alla multinazionale Finmeccanica, controllata dal Governo italiano che ne è l’azionista di maggioranza. l
  • ’anno passato il governo ha autorizzato contratti di vendita di armi per 2,7 miliardi di euro. Abbiamo fornito aerei, elicotteri, navi, blindati, bombe, missili, siluri, fucili, munizioni, armi chimiche antisommossa…
  • Nonostante i limiti previsti dalla legge 185 del 1990 abbiamo rifornito anche paesi in guerra o responsabili di gravi violazioni dei diritti umani (Algeria, India, Ciad, Israele, Turchia, Pakistan, Libia, Libano, Cina, Colombia…)


Non si ripudia la guerra producendo e vendendo armi

E alla Siria?
  • Fino al 2011 le forniture militari italiane al regime siriano sono state di gran lunga superiori a tutte quelle degli altri Paesi europei.
  • Ora l’Italia fa parte del gruppo intergovernativo degli «Amici della Siria» che, lo scorso giugno a Doha, si è apertamente impegnato a fornire armi ai “ribelli”.


Chiediamo invece
  • il blocco di tutti i rifornimenti di armi a tutte le parti in lotta
  • l’impegno con l’UE e con l’ONU per una soluzione negoziale e non armata del conflitto siriano
  • sostegno concreto ai civili vittime della dittatura prima e del conflitto ora, e a quanti, in Siria, senza armi, pagano con il carcere e con la vita la pace che verrà


MOBILITIAMOCI 
tutti e tutte contro le guerre, contro l’industria delle armi che le alimenta contro il militarismo che crea consenso alla logica della guerra.

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