giovedì 19 giugno 2014

L'agonia e l'ingiustizia della detenzione amministrativa

Potete legarmi mani e piedi
Togliermi il quaderno e le sigarette
Riempirmi la bocca di terra:
La poesia e' sangue del mio cuore vivo
sale del mio pane, luce nei miei occhi.
Sara' scritta con le unghie, lo sguardo e il ferro,
la cantero' nella cella della mia prigione,
al bagno,
nella stalla,
sotto la sferza,
tra i ceppi
nello spasimo delle catene.
Ho dentro di me un milione d'usignoli
Per cantare la mia canzone di lotta.


Il 24 aprile 2014, i detenuti amministrativi palestinesi hanno annunciato uno sciopero della fame per protestare contro l'uso da Israele della detenzione amministrativa. Circa 130 prigionieri sono ora in sciopero della fame da oltre 50 giorni. 


Il servizio carcerario israeliano ha preso misure punitive contro gli scioperanti: detenuti amministrativi in sciopero nel carcere di Ofer sono stati trasferiti al carcere di Ramle e messi in isolamento, e gli scioperanti nel carcere di Ketziot sono stati messi in isolamento nelle tende. 

Una legge è ora in procinto di essere emanata che permetterà l'alimentazione forzata dei detenuti in sciopero della fame. L'alimentazione forzata è considerata tortura e vietata dal codice deontologico dell'associazione medica israeliana e da varie risoluzioni internazionali, tra cui la Dichiarazione di Tokyo del dall'assemblea medica mondiale - Linee guida per i medici in materia di tortura (1975) e la dichiarazione di Malta su scioperanti di fame (1991 ). 

La detenzione amministrativa è detenzione senza processo. L'intera procedura è segreta: ai detenuti amministrativi non viene detto il motivo della loro detenzione e nemmeno le accuse specifiche contro di loro. Anche se i detenuti vengono portati davanti a un giudice per approvare il provvedimento di fermo, la maggior parte del materiale presentato è classificato e non mostrato al detenuto o il suo avvocato. Dal momento che i detenuti non sanno le prove contro di loro, non sono in grado di confutarle.

I detenuti, inoltre, non sanno quando saranno rilasciati: anche se il periodo massimo di detenzione amministrativa è di sei mesi, può essere rinnovato a tempo indeterminato. Nel corso degli anni, Israele ha tenuto migliaia di palestinesi in detenzione amministrativa per periodi che vanno da pochi mesi a diversi anni.


 

Addameer, una associazione che da anni si batte per i diritti dei detenuti Palestinesi, e i prigionieri hanno chiesto: 

  • un intervento ufficiale della Croce Rossa Internazionale per formare una squadra medica speciale che segua la situazione dei detenuti in sciopero della fame 
  • una presa di posizione internazionale, chiara ed esplicita, di denuncia della politica di occupazione praticata da Israele 
  • la condanna da parte delle Nazioni Unite della pratica della detenzione amministrativa contro i civili Palestinesi, che viola quanto previsto dalla Convenzione di Ginevra e da altre convenzioni e accordi internazionali.

Ci associamo a queste richieste e aggiungiamo un forte appello alla Presidenza Italiana del semestre europeo, perché prenda posizione contro le violazioni al diritto internazionale messe in atto da Israele e per il rispetto dei diritti umani, e perché faccia pressione sul governo israeliano affinché rispetti il diritto internazionale. 


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